Azienda - Di Blasi

Gli albori

Il fondatore della nostra società è stato il Sig. Rosario Di Blasi.
Riteniamo fare cosa gradita ai nostri clienti e a coloro che apprezzano i nostri prodotti, far conoscere la sua storia di inventore e di imprenditore.
Il signor Di Blasi è stato ufficiale pilota dell’Aeronautica Militare Italiana fino al 1946. Durante la seconda guerra mondiale ha volato sui trimotori SM79 nei cieli del Nord Africa, di Malta e del Mediterraneo Orientale.

Assieme alla passione per il volo, il signor Di Blasi ha però sempre coltivato quella per la meccanica e per tutto ciò che è innovazione.

Così verso il 1940 egli realizzò un “Regolo per Carteggiare” cioè un regolo per effettuare i calcoli necessari alla navigazione aerea, in un tempo in cui essa era ancora un’arte affidata alla abilità del pilota.

Nell’Aprile 1942 l’allora Maggiore Pilota Rosario Di Blasi pubblicò sulla “Rivista Aeronautica”, organo ufficiale del Ministero dell’Aeronautica Italiana, un articolo dal titolo “Schema di funzionamento di un motore ad organi rotanti”. In questo studio il suo autore poneva con chiarezza le basi teoriche del funzionamento dei motori rotativi che più tardi sarebbero stati conosciuti come motori Wankel. Egli ne indicava i vantaggi ma anche le difficoltà costruttive così come in effetti i vari tentativi di realizzazione pratica hanno dimostrato. Lo stesso articolo venne ripreso in sintesi anche dalla rivista tedesca “Deutsche Luftwacht Luftwissen” nel Febbraio 1943.

Immediatamente dopo la guerra il Signor Di Blasi abitava a Roma. Egli possedeva una bicicletta che a quel tempo era un bene importante (basti ricordare il famoso film neorealista di Vittorio De Sica, Ladri di biciclette del 1948). Per non lasciare incustodita la sua bicicletta egli era costretto a portarla di peso in casa, al settimo piano di un palazzo con un ascensore troppo angusto per poterla contenere: da qui l’idea che una bicicletta pieghevole sarebbe stata molto più comoda da trasportare.

Ritorno in Sicilia

Alla fine degli anni quaranta, il Signor Di Blasi lasciò l’Aeronautica e andò ad occuparsi della propria azienda agricola nel suo paese natale vicino a Siracusa, città ricca di testimonianze del suo importante passato nel mondo greco.

Per hobby, riprese l’idea del veicolo pieghevole che nel frattempo si era trasformata in idea di un scooter pieghevole (si ricordi che gli anni del boom degli scooter come la Vespa e la Lambretta era alle porte). Così negli anni fra il 1952 e il 1956 realizzò i prototipi di vari scooter pieghevoli, tutti caratterizzati da soluzioni innovative, come la cerniera centrale autostabile (perché leggermente inclinata rispetto alla verticale), come la ruota anteriore retrattile, ecc. Per la curiosità dei nostri pochi lettori segnaliamo che il bimbo mostrato in una delle foto, col dito in bocca, è uno dei figli del Signor Rosario: si chiama Carmelo e oggi nella nostra azienda si occupa delle relazioni esterne e dei rapporti con i clienti. Una piccola documentazione del lato imprenditoriale del signor Di Blasi in quegli anni lontani sono un depliant di quel primo scooter e un ritaglio di giornale che lo ritrae in occasione di un Salone delle Invenzioni alla Fiera di Roma.

Ma i tempi non erano maturi per trasformare un’idea brillante in attività produttiva.

Così l’idea del veicolo pieghevole entrò in letargo fino alla fine degli anni sessanta, quando si concretizzò di nuovo nella forma di un triciclo pieghevole a motore (si chiamava DIBLA 7) anch’esso innovativo nelle sue soluzioni coperte da brevetti. Esso era equipaggiato con motore Zanetti, noto costruttore di Bologna di quegli anni, e con un carburatore a membrana Encarwi, noto forse solo ai nostri lettori olandesi. Il giovane in una dalle foto è un altro figlio del Signor Di Blasi: si chiama Carlo e oggi nella nostra società si occupa della produzione e della tecnica.

Saloni e brevetti

Il DIBLA 7 fu esposto al Salone dell’Automobile di Torino del 1968 come è documentato dalla foto che mostra il Signor Di Blasi presentare il suo triciclo ad un allora giovane On. Andreotti, in quei giorni Ministro dell’Industria del Governo Italiano, in visita a quel salone. Quel triciclo non entrò effettivamente in produzione ma di esso riparleremo dopo aver continuato il nostro viaggio nel tempo per altri trent’anni. Nel frattempo Carmelo si era laureato in ingegneria aeronautica mentre Carlo si laureerà qualche anno dopo, anch’egli in ingegneria aeronautica.

Le idee diventano azienda

Arriviamo così al 1973 con una nuova innovativa idea in fatto di veicoli pieghevoli: un telaio conformato a quadrilatero articolato che si riduce di dimensioni quando viene deformato.

Questa idea, protetta da brevetti internazionali, venne applicata ad una bicicletta pieghevole (mod. Avia) e a un ciclomotore piegfhevole mod. R2: due veicoli caratterizzati dalla estrema semplicità del ripiegamento, dalle linee assolutamente originali, e dal fatto di essere innovativi in tutti i dettagli. Per esempio nella bicicletta erano montati i primi pedali pieghevoli mai prodotti, pedali che poi furono copiati dalla concorrenza.

La rapidità e la semplicità di ripiegamento di quei veicoli è una qualità che anche i nostri concorrenti ci riconoscono e che ancora oggi resta insuperata. Esponemmo questi veicoli per la prima volta al Salone del Ciclo e Motociclo di Milano del 1973. Una data per noi indimenticabile per due motivi: perché con quella iniziativa cominciava la nostra avventura come imprenditori e perché proprio in quei giorni scoppiò la prima importante crisi petrolifera la cui conseguenza, in Italia, furono le famose “domeniche senza auto” e il boom, anzi il big bang delle biciclette: tutti i costruttori esaurirono le loro scorte già al primo giorno di esposizione. Noi, purtroppo, in quell’esposizione disponevamo solo di due prototipi e quindi non potemmo profittare di quella enorme domanda di biciclette.

Nel Settembre del 1974, esponemmo al Salone del Ciclo e Motociclo di Colonia (Germania) dove incontrammo quello che sarebbe diventato il nostro importatore in Germania per oltre venti anni. Da quel momento la nostra produzione è destinata per l’80-90% all’esportazione.

Quel primo ciclomotore pieghevole mod. R2, noto in Germania col nome commerciale di Paperino, è diventato oggi una specie di oggetto di cult fra gli appassionati di moto d’epoca. Esso montava un motore Franco Morini, monomarcia.

Perfezionare le innovazioni

Nel 1979 il mod. R2 fu sostituito dal mod. R7 su cui era montato un motore costruito da noi perché più adatto per le esigenze del nostro ciclomotore, con variatore automatico di velocità e quindi con caratteristiche di marcia decisamente migliori di quelle del mod. R2.

Nel corso degli anni questo ciclomotore è stato oggetto di continui miglioramenti. Le sue possibilità di impiego sono molteplici: come veicolo ausiliario nel camper, in barca, in auto, come veicolo di servizio per la consegna e il ritiro delle auto noleggiate, ecc.. E’ stato anche utilizzato come veicolo ausiliario imbarcato sugli elicotteri della Polizia di Stato Italiana.

Il modello attualmente in produzione è il mod. R7E. Anche le biciclette si sono evolute: dopo il mod. Avia sono venuti il mod. R20 nel 1980, la R50 nel 1984, la R6 nel 1991, la R4 nel 1995 e quindi la R5 e la R21, questa con ruote 20”. Agli inizi del 2005 è stata avviata la produzione del mod. R24, una bicicletta ancora più piccola quando è ripiegata (anzi la più piccola fra quelle disponibili sul mercato), ancora più leggera, ancora più semplice da ripiegare.

Un brand moderno e in continuo movimento

R32 Il nostro è l’unico triciclo pieghevole disponibile nel mercato. Può essere ripiegato in 5 secondi con tre semplicissime manovre. In maniera altrettanto semplice e veloce ritorna ad essere un comodo triciclo molto utile per le persone che hanno difficoltà ad andare in bicicletta, per le persone anziane che desiderano tenersi in forma, per le persone con lievi handicap fisici o semplicemente per le persone che desiderano un modo diverso di pedalare.

Ma gli interessi del Signor Di Blasi non si limitano ai veicoli pieghevoli. Le piaghe formatesi ad un familiare rimasto a letto per molto tempo gli suggerì l’idea di un letto antidecubito di nuova concezione. Esso fu realizzato a partire dal 1993. Era costituito da una serie di 18 elementi indipendenti, tutti facilmente asportabili ed alcuni di essi mobili verticalmente in modo da lasciare alternativamente libere le parti del corpo soggette alla formazione di piaghe. L’interruzione periodica della pressione sulle corrispondenti parti del corpo nonché la loro ventilazione non solo previene la formazione di piaghe ma consente di guarire rapidamente quelle formatesi in precedenza.

Il futuro? Abbiamo diversi progetti in cantiere ma, per ovvie ragioni, non possiamo rivelarveli: possiamo solo dire che, come sempre, essi si caratterizzano per originalità ed innovazione. Possiamo accennare solo ad un triciclo pieghevole, azionato da un motore elettrico che riprende, migliorandole, alcune idee del vecchio DIBLA 7.

Infine per la curiosità dei nostri lettori, pubblichiamo la foto del nostro Signor Rosario in occasione del suo 90° compleanno, circondato dai dipendenti della nostra azienda. Il signor Rosario Di Blasi ci ha lasciati il giorno di Natale 2008. Aveva 99 anni ma il suo spirito è rimasto giovane fino alla fine.

Video aziendale

Il racconto per immagini della vita della nostra azienda, da oltre 40 anni all’avanguardia nella progettazione e nella produzione di ciclomotori, tricicli e biciclette pieghevoli.

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